La Casa a 20 maggio senza muri

Una giornata di festa e riflessione per chiedere di cambiare le politiche sull’immigrazione, cui la Fondazione aderisce con convinzione.

La Casa della carità aderisce alla marcia “20 maggio senza muri“. “Come avvenuto a Barcellona lo scorso 18 febbraio, crediamo che sarà una mobilitazione festosa, che chiamerà a raccolta migliaia di persone, pronte a dire che Milano è una città aperta, inclusiva, solidale e plurale”, dice don Virginio Colmegna.

L’auspicio della Fondazione è quello che il 20 maggio sia anche una giornata di riflessione. “Come si dice nell’appello legato alla marcia, chiediamo che a livello nazionale ci siano, senza ambiguità, passi avanti reali in tema di politiche sull’immigrazione, a partire dal superamento della Legge Bossi-Fini”, aggiunge il presidente della Casa della carità.

Una normativa che è urgente cambiare, per stabilire precise modalità di ingresso dei migranti, contrastando così l’irregolarità. “Solo in questo modo, attraverso percorsi positivi di gestione dei flussi migratori, si possono superare le paure e garantire legalità e sicurezza per tutti”, dice ancora don Virginio.

E’ quello che chiedono anche i promotori di “Ero Straniero – L’umanità che fa bene”, tra cui la nostra Fondazione. La campagna, lanciata insieme a Radicali Italiani, ACLI, ARCI, ASGI, Centro Astalli, CNCA, A Buon Diritto e CILD, propone una nuova legge sull’immigrazione, che vuole unificare l’accoglienza nel sistema SPRAR e che vuole adeguare la legislazione in tema di cittadinanza.

Per sottoporre la legge all’attenzione del Parlamento servono 50mila firme da raccogliere in sei mesi. Per questo, durante la marcia del 20 maggio saranno presenti i promotori della campagna e lungo il percorso saranno disponibili dei banchetti per la raccolta delle firme.

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