Ero Straniero all’esame della Camera!

Dopo 18 mesi, la proposta di legge per superare la Bossi-Fini e stabilire nuove norme in materia di immigrazione approda alla Commissione Affari Costituzionali 
Comincia oggi (giovedì 11 aprile 2019), con l’approdo alla Commissione Affari Costituzionali della Camera, l’esame della proposta di legge di iniziativa popolare promossa dalla campagna “Ero Straniero – L’umanità che fa bene“, per superare la Bossi-Fini e una gestione del fenomeno migratorio puramente securitaria ed emergenziale. 
La proposta, dal titolo “Nuove norme per la promozione del regolare permesso di soggiorno e dell’inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non comunitari“, è stata depositata in Parlamento il 27 ottobre 2017 ed è sostenuta da 90.000 firme. Una nuova normativa che permetterebbe di governare i flussi con lungimiranza, unendo la domanda di legalità e di sicurezza dei cittadini con la tutela dei diritti di chi arriva.
“L’attuale legislazione non offre altro canale d’ingresso legale se non quello della richiesta di protezione internazionale. Peraltro un canale sempre più impraticabile, dopo l’approvazione del Decreto Sicurezza. Ero Straniero propone canali d’ingresso per lavoro e nuove forme di regolarizzazione, che garantiscono maggiore legalità, sicurezza e coesione sociale, non solo per i cittadini stranieri, ma anche per le comunità che li accolgono”, commenta don Virginio Colmegna, presidente della Casa della carità. 
E aggiunge: “Siamo felici che la proposta venga finalmente messa in discussione e ci auguriamo che il suo esame sia occasione di dibattito politico ampio, perché è sempre più urgente ribadire che l’immigrazione, se è ben governata, è una risorsa e un’opportunità per il Paese”.
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Via libera della Camera alle firme!

Ero Straniero consegna firme_15
Gli uffici della Camera dei Deputati hanno dato il via libera al termine delle verifiche sulle firme depositate a sostegno della legge di iniziativa popolare “Ero straniero – L’umanità che fa bene”, e il testo è stato già assegnato alla prima commissione Affari Costituzionali.  Anche se difficilmente potrà essere discussa in questa legislatura, sarà tra le prime proposte di legge che il prossimo Parlamento sarà chiamato a esaminare.

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