Cambiare le politiche sull’immigrazione in Italia, per governare in modo efficace e nel rispetto dei diritti il fenomeno dei flussi migratori, trasformandolo in opportunità per il Paese.
Questi gli obiettivi di Ero Straniero – L’umanità che fa bene: la legge di iniziativa popolare per superare la legge Bossi-Fini e la campagna culturale che la sostiene, presentata oggi in una conferenza stampa al Senato da Emma Bonino, don Virginio Colmegna, presidente della Casa della carità, padre Camillo Ripamonti presidente Centro Astalli, Riccardo Magi segretario di Radicali Italiani, Luigi Manconi presidente A Buon Diritto, Patrizio Gonnella presidente della CILD – Coalizione italiana libertà civili, Stefano Trovato, responsabile Accoglienza migranti CNCA, Antonio Russo, responsabile politiche sociali e welfare della ACLI, Filippo Miraglia vice presidente nazionale ARCI e Giulia Perin avvocato dell’ASGI – Associazione studi giuridici sull’immigrazione. È intervenuto anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, tra i tanti sindaci che hanno aderito alla campagna.
“Lavorare coi cittadini stranieri non significa essere testimoni, ma portatori di umanità, quell’umanità che fa bene perché crea coesione sociale a vantaggio di tutti”, ha dichiarato don Virginio Colmegna. “Questa campagna – ha continuato il presidente della Casa della carità – è frutto di un lungo cammino compiuto da personalità e organizzazioni con storie e culture diverse, accomunate dalla necessità di un ribaltamento culturale. La paura del diverso va affrontata, il racconto dell’immigrazione va cambiato, le buone prassi – che ci sono – vanno fatte conoscere, affinché si diffondano e diventino strutturali”.
“Non solo: il cambiamento culturale deve stimolare quello legislativo. Con questa legge di iniziativa popolare vogliamo affrontare una volta per tutte le difficoltà che incontrano ogni giorno le persone straniere ospiti della Casa della carità e di tanti altri luoghi di accoglienza. Vogliamo richiamare la politica a fare la sua parte e perciò – ha concluso – siamo contenti che ci siano con noi molti sindaci”.
La proposta di legge, dal titolo “Nuove norme per la promozione del regolare permesso di soggiorno e dell’inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non comunitari”, si compone di 8 articoli che prevedono: l’introduzione di un permesso di soggiorno temporaneo per la ricerca di occupazione e attività d’intermediazione tra datori di lavoro italiani e lavoratori stranieri non comunitari; la reintroduzione del sistema dello sponsor; la regolarizzazione su base individuale degli stranieri “radicati”; nuovi standard per riconoscere le qualifiche professionali; misure per l’inclusione attraverso il lavoro dei richiedenti asilo; il godimento dei diritti previdenziali e di sicurezza sociale maturati; l’uguaglianza nelle prestazioni di sicurezza sociale; maggiori garanzie per un reale diritto alla salute dei cittadini stranieri; l’effettiva partecipazione alla vita democratica col voto amministrativo e l’abolizione del reato di clandestinità.
Dopo che la legge sarà depositata in Cassazione per incardinare la procedura di iniziativa popolare il 13 aprile, sono cinquantamila le firme di cittadini italiani da raccogliere in sei mesi per sottoporre la legge all’attenzione del Parlamento.
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