Ero Straniero scrive a Governo e Parlamento

Si chiede di intervenire sui ritardi della regolarizzazione, di superare le sanatorie e di riformare l’intero sistema

“La regolarizzazione straordinaria del 2020 è in una situazione di stallo, con pesanti conseguenze in termini di sicurezza sociale e sanitaria e di legalità per il nostro Paese”.

Così si legge nella lettera aperta che le organizzazioni promotrici della campagna Ero Straniero – insieme a enti del terzo settore, sindacati e associazioni di categoria – hanno inviato a Governo e Parlamento.

Come documentato dal lavoro di monitoraggio della stressa campagna, l’esame delle domande di emersione sta procedendo con un ritardo enorme. Questo si traduce nell’impossibilità, per decine di migliaia di persone, di accedere ai servizi, alle prestazioni sociali, alle tutele e ai diritti previsti per chi lavora nel nostro Paese.

Un esempio: nonostante la normativa preveda l’accesso al sistema sanitario nazionale anche per i cittadini stranieri in attesa di essere regolarizzati, nella realtà in molti territori tale possibilità viene negata. Accade infatti che, senza il permesso di soggiorno, non venga rilasciata la tessera sanitaria. Ma senza quest’ultima è estremamente difficile rientrare nella campagna vaccinale anti-COVID in corso.

Senza permesso di soggiorno, inoltre, diventa complicato anche aprire un conto corrente, necessario per l’accredito dello stipendio di chi sta già lavorando, o per avere l’Isee, con cui usufruire delle agevolazioni economiche per chi ha un reddito basso.

Alla luce di tali considerazioni, le organizzazioni firmatarie chiedono quindi:

  • al Governo, e in particolare ai Ministeri dell’Interno e della Salute, di intervenire immediatamente per velocizzare l’iter delle domande, in modo che le 200.000 persone sospese, in attesa di risposta, possano al più presto essere assunte; e di chiarire ai propri uffici che i cittadini stranieri in attesa del permesso di soggiorno godono, sino alla conclusione della procedura, di tutti i diritti connessi allo status di lavoratore regolare.
  • al Parlamento, di riprendere quanto prima l’esame della proposta di legge di iniziativa popolare della campagna Ero Straniero, riformando la normativa in vigore, ormai superata.

Non sarà infatti sufficiente quest’ultimo provvedimento straordinario di emersione a contrastare la creazione di nuova irregolarità, come dimostra quanto accaduto negli ultimi vent’anni.

Serve un intervento che permetta di ampliare le maglie della regolarizzazione, favorendo legalità e integrazione. Si può partire da uno strumento di emersione su base individuale – sempre accessibile, senza bisogno di sanatorie – che dia la possibilità a chi rimane senza documenti di mettersi in regola a fronte della disponibilità di un contratto di lavoro o di un effettivo radicamento nel territorio.

E, più a monte, servono nuovi meccanismi legali di ingresso per lavoro o ricerca lavoro. Soluzioni previste nella proposta di legge popolare all’esame della Camera, la cui approvazione non può più aspettare.

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