“Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!”. Ordinato sacerdote nel 1969, ha predicato e praticato con costanza queste parole dell’Apostolo Paolo. Nella sua lunga presenza a Milano, iniziata come vice-parroco alla Bovisa, si è sempre messo dalla parte dei più piccoli per dare loro accoglienza e conforto. Dal 1993 come direttore della Caritas Ambrosiana e poi come cuore e motore della Casa della carità – di cui è nominato presidente nel 2002 dall’Arcivescovo Cardinale Carlo Maria Martini – come direbbe Papa Francesco, è un prete in “uscita” ed è la voce degli emarginati. In prima fila per la legge d’iniziativa popolare “Ero straniero – L’umanità che fa bene”, con oltre 85mila firme in tutta Italia, si impegna tenacemente per vincere la sfida dell’immigrazione, puntando su accoglienza e inclusione. Ha fatto della carità il mezzo e il fine delle proprie azioni: un merito che la città gli riconosce con onore e gratitudine”.
Con queste motivazioni, durante la tradizionale cerimonia al Teatro Dal Verme, il nostro presidente don Virginio Colmegna ha ricevuto l’Ambrogino d’Oro.
“Sono onorato per questo Ambrogino, idealmente consegnato, attraverso di me, a tutta la Casa della carità, alle altre organizzazioni promotrici della campagna Ero Straniero – L’umanità che fa bene e ai tanti, tantissimi volontari che in questi mesi si sono spesi per il suo successo. Sono scesi nelle piazze, hanno animato banchetti di raccolta firme e promosso incontri, hanno dialogato sui territori non escludendo nessuno, nemmeno chi aveva un’idea diversa”, ha commentato.
“Mi fa molto piacere che questo premio alla campagna Ero Straniero arrivi dalle istituzioni milanesi, perché su 86mila firme presentate al Parlamento, ben 21.500 sono state raccolte nella città metropolitana di Milano, a dimostrazione che la nostra città può davvero essere il trampolino dal quale prendere lo slancio per affrontare in modo nuovo la sfida dell’immigrazione ed essere esempio di quella coesione sociale che è il vero antidoto alla paura”, ha aggiunto don Colmegna.
“Guardando al futuro, questo è un riconoscimento che dà ancora più valore al capitale sociale che abbiamo attivato con la campagna e sul quale vogliamo continuare a investire. Questo Ambrogino dà a me e a tutti noi la forza per andare avanti: non solo nel sostenere in Parlamento l’iter della proposta di legge di Ero Straniero, ma soprattutto per portare a conoscenza di tutti le tante buone pratiche di accoglienza e inclusione. Queste esperienze concrete demoliscono gli stereotipi e le paure verso un fenomeno visto solo come emergenza da gestire e da contenere lontano da noi, e confermano che l’immigrazione può essere una risorsa per il Paese”, ha concluso il presidente della Casa della carità.