Con l’audizione di oggi pomeriggio (martedì 18 giugno) presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, comincia finalmente la discussione della proposta di legge di iniziativa popolare della campagna “Ero Straniero – L’umanità che fa bene”, depositata con le firme di 90mila persone in Parlamento il 27 ottobre 2017. Una proposta che intende superare i limiti della Bossi-Fini e governare i flussi migratori con lungimiranza e umanità, unendo la domanda di legalità e di sicurezza dei cittadini con la tutela dei diritti di chi arriva.
L’attuale legislazione, infatti, non offre altro canale di ingresso legale se non quello della richiesta di protezione internazionale (peraltro sempre più difficile da ottenere a seguito delle ultime modifiche) che passa, inevitabilmente, dai viaggi della speranza, con il dramma delle persone che continuano a perdere la vita nella traversata o che rimangono, come è più volte accaduto e come sta accadendo ancora in queste ore, bloccate in mare per giorni in attesa di poter essere sbarcate in un porto sicuro.
“C’è poi il dato, emerso proprio oggi sulla stampa, delle migliaia di persone (oltre 3.500 nel solo 2019) che, in virtù del regolamento di Dublino, dai Paesi dell’Unione Europea vengono rimandate in Italia e che rischiano di diventare ‘fantasmi’ senza diritti e di andare ad allargare le fila di chi vive in condizioni di marginalità ed esclusione sociale, con il possibile rischio di diventare facili prede di sfruttamento, lavoro nero e delinquenza”, aggiunge don Virginio Colmegna, presidente della Casa della carità.
Per questo, come promotori di Ero Straniero crediamo quindi sia urgente lavorare per la regolarizzazione e l’integrazione dei cittadini stranieri, ed è quello che fa la nostra proposta di legge, attraverso misure concrete, realizzabili e di buon senso: canali d’ingresso per lavoro e nuove forme di regolarizzazione, che garantiscono maggiore legalità, sicurezza e coesione sociale non solo per i cittadini stranieri, ma per l’intera collettività.
Facciamo quindi appello ai cittadini, alle forze della società civile, ai rappresentanti politici di tutti i livelli che hanno firmato per Ero Straniero a far sentire ancora più forte in questo momento il loro sostegno alla campagna affinché dentro e fuori il Parlamento si colga l’occasione di discutere e introdurre politiche migratorie più vicine ai bisogni attuali del Paese e più efficaci.
“L’inizio della discussione della proposta di legge di Ero Straniero è un risultato che riteniamo importante, frutto del lavoro di un movimento, nato dal basso e fatto di tante esperienze diverse, che vuole affrontare il fenomeno migratorio per governarlo e non per lasciarlo in balia delle contrapposizioni ideologiche, che servono a poco. Questo può essere un momento per richiamare a raccolta quanti sono impegnati sul tema dell’accoglienza, la società civile, le amministrazioni locali. Per noi di Casa della carità, vuol direinsistere ancora su un concetto cardine, e cioè che solidarietà, ospitalità e accoglienza producono coesione sociale“, conclude don Colmegna.