La proroga al 15 agosto dei termini per la presentazione delle domande di regolarizzazione decisa dal Consiglio dei ministri è una buona notizia: data la complessità delle procedure, sono numerosi i datori di lavoro e lavoratori stranieri ancora in attesa di capire come poter accedere alla misura e serve più tempo.
Tuttavia, affinché sia data l’opportunità di emergere a un numero adeguato di beneficiari, sono ancora necessarie alcune modifiche all’intervento del Governo nel decreto rilancio: vanno infatti superate tutte quelle limitazioni e restrizioni inutili che giorno dopo giorno vengono segnalate dagli operatori di sportelli legali e patronati cui si stanno rivolgendo datori di lavoro e cittadini stranieri in questi giorni e che già come realtà promotrici della campagna Ero straniero avevamo individuato, proponendo delle modifiche in sede di conversione.
Chiediamo, quindi, alla maggioranza di approvare i nostri emendamenti all’esame della Commissione bilancio della Camera, a partire dall’allargamento delle attività economiche interessate dalla misura, per consentire ai datori di lavoro di tutti i settori economici – e non solo di quello agricolo e del lavoro domestico e di cura – di poter assumere e mettere in regola lavoratori stranieri. Vanno poi ampliati i requisiti, eccessivamente restrittivi, previsti per il cittadino straniero col titolo di soggiorno scaduto che intenda chiedere il permesso di 6 mesi per cercare un lavoro. Sappiamo già che, se tali requisiti non verranno modificati, saranno poche le persone che potranno fare richiesta.
Non resta quindi che intervenire sul provvedimento nei prossimi giorni alla Camera e migliorarlo per fare in modo che questo primo – importante seppur parziale – passo per il contrasto dell’invisibilità ottenga dei risultati concreti e permetta a quante più persone di vivere dignitosamente, lavorare e contribuire alla società nell’interesse del Paese.